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La nostra storia

 

 

La storia del nostro Gagliardetto

(da vitalions 31-10-2007)

 

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·  Le cure domiciliari e le cure palliative

·  Commemorazione di Gaetano Donizetti e Simone Mayr

·  Genitori  figli: La comunicazione per la relazione            

·  Il Poeta Pietro Ruggeri (ol Rugger de Stabèll                                      

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#guida      1996 Dicembre : Guida "I Tesori dell'Isola"

Per parlare del nostro Club e delle finalità che i LIONS perseguono, non poteva esservi per noi migliore occasione che la ricorrenza del 1o anno di fondazione del nostro sodalizio, che ricorre proprio in questo periodo. Abbiamo anche colto, immediatamente, la concomitanza dei festeggiamenti nell'Isola per il 4o Centenario della Comunità dell'Isola Bergamasca, per collaborare con il Comitato Organizzatore dei festeggiamenti e la Presidenza della Comunità, dando il nostro contributo per la realizzazione di una GUIDA DEI TESORI DELL'ISOLA, che sarà presto distribuita in modo massiccio alla popolazione dell'Isola. La Guida è strutturata su una "Introduzione Storica" sulla zona dell'Isola e sulla Comunità ed una "Serie di Itinerari: artistico; torri e castelli; archeologia industriale; pittura popolare; fiumi".

In collaborazione con Provincia e Comunità dell'Isola Bergamasca abbiamo curato la realizzazione e la consegna della Guida "I Tesori dell'Isola", ormai giunta nelle case di tutte le 36000 famiglie dell'Isola. I giudizi sinora raccolti hanno evidenziato un grande apprezzamento e ci auguriamo, in un prossimo futuro, di poter ripetere progetti di questo tipo, a vantaggio della popolazione della nostra Isola.

Il motto fondamentale in cui si riconoscono i LIONS è "SERVIRE"; perciò, in questa occasione abbiamo pensato di "servire" la popolazione dell'Isola mettendo a disposizione un mezzo sia di arricchimento culturale sia di pratico utilizzo, per una migliore informazione e conoscenza della propria zona. All'interno della Guida abbiamo anche sintetizzato i principi guida della nostra Associazione.

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1997 Febbraio

L'obiettivo principale del nostro CLUB è quello di farci promotori di iniziative e progetti di carattere sociale e culturale che abbiano particolare attinenza od interesse per il territorio dell' "ISOLA". Tra la fine del 1996 e l'inizio 1997, abbiamo dato corso a questi due interventi :


Bici che passione : il 23 gennaio scorso, abbiamo voluto invece festeggiare due grandi campioni del nostro ciclismo nazionale: Gianni Bugno e Giuseppe Saronni, due esponenti del mondo sportivo, che non necessitano certo di presentazioni, destinati a rimanere nella storia del ciclismo italiano. Attrazione della serata, due stupende biciclette che, nella loro differenza tecnica ed estetica, hanno segnato la storia del ciclismo; la prima, ormai forse superata ma comunque indimenticabile, con cui Giuseppe Saronni vinse il Campionato Mondiale nel 1982; la seconda, di grande effetto estetico e senza dubbio di notevoli prestazioni tecniche, la nuova bici con la quale Gianni Bugno correrà la prossima stagione. Era presente, insieme al campione, anche Bettoni, un corridore "gregario" che ha seguito Giuseppe Saronni nelle sue innumerevoli vittorie, ahimè senza però condividerne la gloria (è questo il triste destino del "gregario", termine un poco scortese per definire quello che è in realtà un fedele "collaboratore" del campione).

Grande la curiosità fra i presenti, prontamente soddisfatta dai campioni che, con estrema gentilezza e disponibilità, hanno risposto alle numerose domande, passando con notevole disinvoltura dal semplice racconto di fatti di costume all'esposizione dei più fedeli dati tecnici. Molta impressione ha suscitato lo "sfogo" di Gianni Bugno che ha lamentato la progressiva esasperazione che lentamente sta prendendo piede in generale nel campo agonistico, ma in particolare nel ciclismo: campioni sempre più specializzati, sfruttati al limite della loro resistenza fisica, la cui presenza distrugge il piacere delle antiche e nobili competizioni personali (Bartali contro Coppi, per ricordare la più famosa), vincendo singole gare che costituiscono una minima parte dell'intera stagione, per poi sparire definitivamente dalla scena. Prezioso il libro distribuito alla fine della serata a tutti i presenti: COLNAGO, "l'Enzo Ferrari della Bici", che - rinunciando volontariamente alla produzione di biciclette a livello industriale - ha saputo e voluto continuare a creare non solo biciclette ma vere e proprie opere d'arte.

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1997 Aprile

Le cure domiciliari e le cure palliative

Il giorno ventisette, presso il Ristorante Ponte di Briolo, sede del Lions Club Ponte San Pietro-Isola, si è tenuto un meeting a tema: "Le cure domiciliari e le cure palliative" con relatori il dottor M. Marinari, Responsabile del Servizio di Terapia del dolore e cure palliative e il dott. G.L. Scaccabarozzi, Responsabile dell'U.O. Assistenza Sanitaria primaria, Cure Domiciliari dell'Azienda USSL n° 8 Merate. Hanno partecipato il dott. R. Piccolo, Direttore Generale dell'USSL di Merate, il dott. S. Rocchi, Direttore Sanitario Ospedale di San Giovanni Bianco in rappresentanza del dott Leoni, Direttore Generale dell'USSL n° 11 ed i medici responsabili dei servizi di cura domiciliare della nostra USSL. La scelta degli oratori è stata determinata dalla esperienza pluriennale maturata dai due servizi dell'Azienda USSL di Merate e dalla collaborazione in atto con l'Azienda USSL n° 11 di Ponte San Pietro che ha avviato servizi analoghi sul territorio dell'Isola Bergamasca e della Val Brembana. Gli oratori hanno delineato il profilo dell'intervento nel campo dell'assistenza domiciliare integrata, ricordando l'importanza attribuita dall'OMS alle cure primarie che sono state definite il perno su cui si deve fondare il Sistema Sanitario dei vari Paesi e l'insostituibile ruolo delle cure palliative, quando l'attività di cura è indirizzata al paziente che non può guarire. Il fine di questi interventi è il miglioramento della qualità della vita dei malati assistiti, soprattutto nelle fasi avanzate della malattia, caratterizzate da una limitata autonomia e da crescente dipendenza nelle azioni della vita quotidiana. Le figure cardine di tali interventi sono state individuate nel medico di famiglia, nell'infermiere professionale, nel terapista della riabilitazione, nella dietista, nel medico specialista delle varie discipline e, se necessario, con la collaborazione dello psicologo, dell'ausiliario socio-assistenziale e del collaboratore domestico, senza dimenticare l'insostituibile apporto del volontariato. É evidente ch e l'intervento di operatori di formazione ed esperienza tanto variegata deve fare riferimento ad una struttura organizzativa che può essere assicurata da un'Unità Operativa appositamente istituita presso le Aziende USSL. In questi contesti l'assistenza deve essere erogata in maniera universale, cioè a tutta la popolazione con particolare riguardo per le fasce più vulnerabili. Gli interventi devono essere efficaci, accettabili e ad un costo compatibile con lo sviluppo economico del paese. I servizi devono inoltre mirare alla tutela fisica, psichica e sociale attraverso interventi di promozione della salute, diagnosi, cura e riabilitazione, integrandosi con gli altri servizi del sistema sanitario e degli altri settori. La comunità deve essere coinvolta nello sviluppo dei servizi onde promuoverne l'autosufficienza e ridurne la dipendenza, in considerazione dei costi dei servizi. Affinché ciò avvenga è richiesto un profondo mutamento delle attuali strategie di politica sanitaria, a tutt'oggi centrata sul ruolo preminente degli ospedali e fortemente condizionata dell'offerta di servizi ad alta specializzazione e dall'introduzione di tecnologie sanitarie molto complesse e costose. La considerazione degli elevatissimi costi, legati all'ospedalizzazione di pazienti anziani od affetti da malattie croniche o addirittura terminali, ha indotto i responsabili della politica sanitaria a prendere in considerazione l'opportunità di organizzare la cosiddetta "ospedalizzazione domiciliare" intendendo con ciò privilegiare l'assistenza sociosanitaria presso il domicilio del malato, finalizzato a garantire le cure primarie e a diminuire il disagio legato all'ospedalizzazione. Se si tiene poi in considerazione la cronica carenza di posti letto negli Ospedali e nelle Cliniche private del territorio, la scelta di privilegiare le cure domiciliari diventa una cogente necessità, apparendo ormai consolidata l'evidenza che una strategia sanitaria basata sul rafforzamento delle cure primarie è in grado di offrire una valida risposta ai bisogni di salute della nostra popolazione. La presenza di medici responsabili dei servizi di cure domiciliari dell'Azienda USSL di Ponte San Pietro ha permesso di fare il punto sulla situazione del nostro territorio. Sono già stati fatti corsi di aggiornamento ed approfondimento per i medici di base, sono già attivi i servizi di cure domiciliari su tutto il territorio dell'USSL n° 11 e sono in attivazione i servizi di cure palliative.

Dr. Enzo Fumagalli

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1997 Giugno

     Commemorazione di Gaetano Donizetti e Simone Mayr

Ci sono nella vita piacevoli avvenimenti,     culturali o conviviali, destinati ancor più di altri a rimanere impressi in modo indelebile nella memoria. Fra tutti questi eventi sarà piacevole, un giorno, ricordare la stupenda riunione conviviale tenutasi lo scorso giovedì 8 maggio, presso il Ristorante "Vinicio" di Ranica, congiuntamente fra i Lions Club Valseriana e Ponte San Pietro-Isola, in onore ed alla memoria del grande Gaetano Donizetti e del Suo Maestro Simone Mayr. Una serata davvero indimenticabile, sia per la perfetta esecuzione musicale cui i presenti hanno potuto assistere, sia per la profonda dignità e per la sobria eleganza con cui i due Lions Club hanno scelto di commemorare i due grandi Maestri, in occasione delle manifestazioni indette per il bicentenario della ascita di Gaetano Donizetti.

I brani, per l'appunto composti dal Donizetti e dal suo Maestro Giovanni Simone Mayr, sono stati interpretati dal duo Sagona-Paoli. Vincenzo Sagona, basso triestino, rappresenta un chiaro ed encomiabile esempio di umanista "a tutto campo": laureato in lettere, vincitore di premi letterari e concertista di fama, possiede una vasta cultura che si estende dalle lettere alle arti. Perennemente mosso da desiderio di ricerca del raro e bello, ha ormai da tempo conseguito una profonda e solida conoscenza dei più reconditi aspetti dell'arte musicale, prediligendo l'esame e lo studio di quelle opere inedite o pressoché sconosciute, che rappresentano invece proprio una delle più grandi ricchezze artistiche del nostro Paese. Tante doti trovano poi completamento in una splendida voce, profonda ma con una timbrica estremamente dolce, che gli consente di esprimere appieno le innumerevoli sfumature che la sua conoscenza ed il suo estro artistico riescono a suggerirgli. Nell'esecuzione, il Sig. Sagona è stato accompagnato al pianoforte dalla moglie Giulietta Paoli, appassionata artista, umanista e letterata, la quale - tra l'altro - si è esibita nell'esecuzione di due valzer per pianoforte, solo strumentali.

A rendere ancora più interessante l'evento sono stati i lunghi e piacevoli intermezzi di commento con cui il Prof. Sagona ha accompagnato l'esecuzione di ciascun brano, cosicché i presenti hanno potuto appieno gustare ogni pezzo eseguito, conoscendone la storia e le peculiarità artistiche. Decisamente ricca e, soprattutto, di ampio respiro la selezione di brani: il duo ha infatti alternato esecuzioni di notevole impegno con altre più semplici ma di estrema levatura poetica. In queste ultime, come puntualizzato dallo stesso Prof. Sagona, non era richiesto all'artista un grande sforzo di esecuzione, quanto una spiccata capacità interpretativa. Si è passati, così, dall'esecuzione di pezzi complessi e severi, quali le due canzoni tedesche di Mayr o i brani di Donizetti "Morte, ah, vieni!" (tratto da "Gli esiliati in Siberia"), "Il rinnegato" o, ancora, "Il mio grido getto ai venti" a motivi di grande dolcezza e poeticità, come le tre canzonette veneziane di Mayr, per giungere fino a "Il trovatore in caricatura", una ballata di sapore prettamente ludico ma di notevole difficoltà espressiva, considerato che l'effetto si basa - in buona parte - sulla bravura espressiva e, si può quasi dire, mimica dell'interprete. L'esecuzione del duo si è poi conclusa con la canzone napoletana di Donizetti "Me vojo fa 'na casa", brano dalla incomparabile melodia, che ha dato grande commozione al pubblico.

Sinceri e di grande consenso sono stati gli applausi di tutti i presenti, piacevolmente "stregati" dal feeling che i due artisti sono riusciti ad instaurare con l'uditorio, grazie senza dubbio anche alla capacità che il prof. Sagona ha avuto nel saper comunicare a tutti il proprio amore per l'arte e per la cultura. Amore che non necessita di essere espresso a parole ma che si è percepito da come il prof. Sagona ha illustrato ciascun brano e dalla grande carica di sentimento che ha profuso nella loro esecuzione.

Di fronte ad un evento così carico di atmosfera, non rimane altro che associarsi agli auspici espressi in chiusura di serata dal dr. Giuseppe Capella, presidente del Lions Club Ponte San Pietro-Isola, che tutti i bergamaschi vogliano commemorare Gaetano Donizetti, orgoglio della terra bergamasca, con la stessa ossequiosa fedeltà che i Lions Club hanno saputo esprimere in questa stupenda serata.

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Aprile – Maggio 1998

Genitori e figli: La comunicazione per la relazione (2° livello)

In collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Calusco d’Adda, negli scorsi mesi di aprile e maggio si è svolta la seconda iniziativa nell’ambito del programma di prevenzione al "Disagio Giovanile". Come la precedente, anche questa è stata rivolta ai genitori di ragazzi preadolescenti ed adolescenti. È esperienza comune, e convinzione sempre più avvertita e diffusa, che il mestiere di genitore sia davvero difficile. E, come tutti i mestieri, si può imparare a farlo con maggior competenza e consapevolezza. Dopo la fase dell’ascolto, che ha caratterizzato la prima iniziativa, stavolta i genitori sono stati chiamati a diventare protagonisti dell’esperienza, con un invito esplicito a "mettersi a lavorare". Il materiale di lavoro è stata l’esperienza diretta, considerata dalla particolare prospettiva della comunicazione. La comunicazione è relazione: vale a dire, che – attraverso la comunicazione – si determina il tipo di relazione che ciascuno di noi può avere nella relazione con gli altri. In questo caso "gli altri" erano i figli e l’obiettivo della proposta era quello di diventare più competenti nell’analizzare le proprie comunicazioni, per scoprirne i punti deboli e, nello stesso tempo, avviare una riflessione, ciascuno sulla propria situazione, per rendere la comunicazione più efficace. Si è ragionato sul significato dell’efficacia comunicativa dentro lo specifico compito educativo cui ogni genitore è chiamato: promuovere lo sviluppo delle parti migliori presenti nel proprio figlio ed imparare a rivolgersi ad esse, a chiamarle in causa, a "crederci". Non si tratta, evidentemente, di un compito facile: ciascuno di noi ha delle buone ragioni per ritenere che quello che dice e quello che fa è il meglio che si possa fare. È allora normale e scontato che la prima reazione alla messa in discussione dei propri atteggiamenti sia l’attivazione di meccanismi di difesa, di enfasi giustificatorie nei propri confronti e di svalutazione delle indicazioni altrui. Dopo questa fase, peraltro inevitabile ed anzi necessaria, è stato possibile lavorare sull’obiettivo ed i partecipanti hanno autonomamente messo in evidenza "l’errore" educativo presente nelle comunicazioni proprie, in quelle portate dagli altri genitori e in quelle proposte dalla conduttrice in forma di esempi ed esercitazioni. Si è scoperta, di volta in volta, la facilità con cui la comunicazione è caricata delle nostre ansie ed emozioni e la difficoltà di portare le proprie ragioni senza cedere al giudizio o al pregiudizio. Una difficoltà resa ancora più evidente dalla particolare età che i ragazzi attraversano; un’età in cui è prioritario il bisogno d i sentirsi "grandi" ed il modo più semplice per dimostrarlo a se stessi consiste nell’opporre un netto rifiuto, pregiudizievole ed ostinato, a quello che i "grandi" chiedono. Come dire: "Sono i bambini che devono ascoltare i grandi; se sono grande non devo ascoltare i grandi!" Diventare più competenti nell’analizzare le proprie comunicazioni non significa diventare immediatamente più competenti nel gestirle e condurle quotidianamente. Anche in questo caso, tra il dire ed il fare … Può rappresentare, tuttavia, un primo passo verso la conquista di consapevolezze dentro una dimensione critica come quella relazionale in cui la possibilità di cambiare passa attraverso la propria disponibilità a cambiare personalmente.

A cura della Relatrice Prof.ssa Mariuccia Bordegari

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Dicembre 1999

Il Poeta Pietro Ruggeri (ol Rugger de Stabèll)

Su proposta del L.C. PSP-Isola e in collaborazione con il L.C. Valle Brembana, in occasione del bicentenario della nascita (1797-1997) del massimo poeta dialettale Bergamasco, Pietro Ruggeri da Stabello (frazione di Zogno) i due Lions Club danno incarico al poeta dialettale e cultore delle tradizioni bergamasche Luciano Ravasio (da Terno d'Isola, originario di Presezzo) di completare una sua ricerca sul Ruggeri. 

Iniziata ai tempi della tesi di laurea con una corposa documentazione, il Ravasio - in collaborazione con la Redazione del Giornale dell'Isola - raccoglie tutto quanto disponibile e dà completezza e forma al nuovo, importantissimo volume 

IL POETA PIETRO RUGGERI

(ol Rugger de Stabèll)

 

che la Provincia di Bergamo, nella persona dell'Assessore alla Cultura Giorgio Mirandola, decide di inserire nella collana "Contributi allo Studio del territorio Bergamasco XX", co-finanziandone la stampa con i due Lions Club. 

 

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